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ARGOMENTO UNICO: HO TERMINATO LA STESURA DEL ROMANZO

ARGOMENTO UNICO
Venerdì 29 novembre 2025
ho terminato la stesura del romanzo.Ho scritto l’epilogo nel pomeriggio, seduta alla scrivania, la lampada da tavolo accesa. Fuori, la luce del pomeriggio scemava in un tramonto dalle sfumature rosa e grigie tipiche dei giorni d’autunno.
Avevo paura di non riuscire a trovare il senso, la chiusura corretta di quel lavoro auto-terapico che ho svolto partendo dal mio ritorno a casa a fine maggio 2023. Dopo una pausa di due anni, legata all’incertezza e ai dubbi, ho ripreso il lavoro al rientro dalle vacanze lo scorso settembre.
Per scrivere la metà dell’autofiction mancante—quella che ancora non avevo avuto il coraggio di affrontare—ho redatto un piano articolato e un programma settimanale. L’ho seguito e modificato in base ai bisogni, ma sempre con l’obiettivo di arrivare a fine novembre a scrivere l’epilogo. E così, giorno dopo giorno, il mio pensiero si è seduto con me e si è tradotto in parola.
Sono stati mesi intensi e soddisfacenti dove ho visto evolversi la mia profondità e lo stile. Ho lasciato emergere quello che sentivo e gli ho dato un contesto con il vissuto. Fino al suo naturale epilogo di venerdì pomeriggio.
Non sono stata consapevole di quello che stavo facendo finché non mi sono messa a farlo. Un passo alla volta sono giunta in cima alla vetta e mi sento bene.
Ho ancora tanto lavoro di finitura da fare prima di considerare Ritorno a Salina un memoir pronto per la promozione. Il diario di quei giorni e le riflessioni di una vita intera hanno bisogno ora di prendere una forma che non sia solo mia, ma che parli una lingua universale. Non si tratta di rendere il testo vendibile—questo non è quello che voglio. Desidero mostrare al mondo la mia verità, una delle tante possibili, e connettermi con quelle anime che leggendo sentiranno risuonare una voce dentro che ci legherà per sempre.
Ascoltando la colonna sonora del film Il Postino, ho scritto la parola fine prima con il corpo che singhiozzava e realizzava la portata di quello che stava succedendo, e poi ho provato una gioia sottile che si lega al risultato. Niente potrà cancellare quell’emozione che mi ha fatto sentire forte.
Sono ok così come sono: è il mantra che mi ripeto da un mese a questa parte. La sono sempre stata.
Quando scrivo entro in un flusso spazio-temporale solo mio. Mi vengono in mente tante cose che voglio imparare e provare. Il tempo diventa alleato—non più tiranno, ma luogo dove sperimentare e mettermi in gioco. Non vi è giudizio, ma solo desiderio. Non vi è pubblico, ma solo anima che cerca altre anime.
Fino a Natale, che sarà periodo di riposo e riflessione, sarò impegnata a rileggere, correggere e revisionare. Ho già ripreso in mano i primi capitoli e subito è saltato all’occhio l’enorme evoluzione che ho fatto. Mantenere salda l’autenticità e rinfrescare la profondità di espressione mi spingono a correggere con particolare attenzione—come se tra le mani avessi una creatura fragile.
I miei primi capitoli sono così: fragili e delicati. Hanno bisogno di cura particolare che non sopprima la loro essenza, ma la preservi.