-
Nascita di un sorriso
Gli occhi si fanno inesperti. Osservano le colline che circondano l’autostrada, percorsa decine di volte, per scendere e per salire. Le ho viste nei colori brillanti come i bruni dell’autunno e i verdi della primavera, quelli più accesi e paglierini dell’estate o spenti e assonnati degli inverni umidi e freddi.
Ogni volta, mi incanto ad osservare la magia di questi colori sempre diversi in luoghi i cui profili restano immutati.
Ogni volta il mio corpo freme nella sua immobilità al limite del disagio.
Tra i sensi, può solo la vista, sufficiente per aprire il cuore alla meraviglia.
Mi toccherà aspettare qualche ora per respirare profumi e odori di cose future.
Domani la pelle sarà attraversata da raggi di luce cristallina, le mani si poseranno su tronchi ruvidi di un bosco che non conosce la meschinità dell’essere umano.
-
Nascita di un sorriso
Leggi ora
Gli occhi si fanno inesperti. Osservano le colline che circondano l’autostrada, percorsa decine di volte, per scendere e per salire. Le ho viste nei colori brillanti come i bruni dell’autunno e i verdi della primavera, quelli più accesi e paglierini dell’estate o spenti e assonnati degli inverni umidi e freddi.
Ogni volta, mi incanto ad osservare la magia di questi colori sempre diversi in luoghi i cui profili restano immutati.
Ogni volta il mio corpo freme nella sua immobilità al limite del disagio.
Tra i sensi, può solo la vista, sufficiente per aprire il cuore alla meraviglia.
Mi toccherà aspettare qualche ora per respirare profumi e odori di cose future.
Domani la pelle sarà attraversata da raggi di luce cristallina, le mani si poseranno su tronchi ruvidi di un bosco che non conosce la meschinità dell’essere umano. -
Stivali Neri
Leggi ora
Il fango parla dell'autunno
l' inverno è nei piedi
Petali di tutti i colori fanno primavera
in loro assenza si racconta l'estate -
Senza Tempo
Leggi ora
mi hanno convinta
che mi restassero solo pochi anni buoni
prima di essere scalzata da una ragazza più giovane
come se l'età accrescesse il potere degli uomini
e riducesse le donne all'insignificanza
si tengano le loro bugie
io sono solo all'inizio
mi sento appena uscita dal grembo
i miei vent'anni sono il rodaggio
per ciò che ho davvero in mente di fare
vedrete quando ne avrò trenta
quella si ce sarà una degna presentazione
della donna malevola. selvaggia. che c'è in me
come posso andarmene prima che cominci la festa
le prove cominciano a quaranta
maturo con l'età
non ho data di scadenza
e adesso
viene l'evento principale
su il sipario a cinquanta
che abbia inizio lo spettacolo
Rupi Kaur
The sun and her flowers - il sole e i suoi fiori
ed. TEA -
Piccoli fiori celesti
Leggi ora
Finalmente il sole, le minime sono salite, la primavera si sta prendendo il suo spazio, l’inverno è alla porta, fatica a lasciarci, si era sistemato bene, soprattutto quest’anno.
Fatico a comprendere il perchè io mi stia meravigliando della coperta di verde puntellata di giallo e bianco. Tarassaco e margherite sono fiori ce conosco bene, ma quel prato impressionista di piccoli fiori celesti che tappezzano qua e là il giardinetto come un ricamo patchwork, sono una novità.
Perchè li noto solo quest’anno? Storco il naso al pensiero di non aver colto prima questa meraviglia.
Infine, comprendo; Hanno curato il prato. L’erba è alta pochi centimetri.
Se fosse più alta coprirebbe quella che da una breve ricerca, scopro chiamarsi veronica persica.Se l’erba fosse alta come gli anni passati, nasconderebbe alla vista questo piccolo e fragile fiore che insieme ai suoi simili dona un tocco di naturale bellezza.
Prendersi cura del prato, evitare che l’erba diventi troppo alta, rende il giardino più bello, il mio umore migliora e l’animo si sente più leggero.
Sarà anche in questo ill valore terapeutico della cura? No so dare risposte tecniche, ma so che funziona. Osservare le distese di veronica persica, mi fa stare bene.
Veronica comune (nome scientifico Veronica persica Poir., 1808) è una pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Veronica_persica
Etimologia
Il nome generico (Veronica) deriva da Santa Veronica, la donna che secondo la tradizione cristiana diede a Gesù un panno per asciugare il suo volto sulla via del Calvario. Alcune macchie e segni sui petali della corolla di questo fiore sembrano assomigliare a quelli del sacro fazzoletto di Veronica. Per questo nome di pianta sono indicate altre etimologie come l’arabo “viru-niku”, o altre derivate dal latino come “vera-icona” (immagine vera).[2][3] L’epiteto specifico (persica) è in riferimento alla Persia, oggi Iran, da cui provenivano i campioni su cui venne istituita la specie[4].
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico ed esploratore francese Jean Louis Marie Poiret (San Quintino, 11 giugno 1755 – Parigi, 7 aprile 1834) nella pubblicazione “Encyclopedie Methodique. Botanique. Paris” (Encycl. 8: 542. 1808) del 1808[5].
Tra i nomi comuni questa pianta è anche chiamata “occhio della Madonna”, per la delicata bellezza dei fiorellini colore azzurro chiaro. -
Come una bambina il giorno di Natale
Leggi ora
Sono Elettrizzata per la scoperta dell’acqua calda.
Per la serie, quante volte vi è capitato di accorgervi di avere a portata di mano una miniera d’oro di cui ignoravate completamente l’esistenza.
Mi sono accorta di avere a disposizione un metaforico orto colmo di piante di frutta sotto casa. Frutti pronti per essere raccolti gratuitamente ma di cui ignoravo l’esistenza.
Ecco, adesso che lo so sono pronta a munirmi di cestino, scaletta e già mi immagino grandi mangiate di albicocche appena colte.
Ma intendiamoci, non sto parlando di frutta ma della mia grande passione per i libri e di quella più recente per gli audiolibri. Quelli che ascolto nelle mie tranquille passeggiate con Peach. Quelli che mi tengono alto l’umore anche nelle giornate più fredde. Ho scoperto l’acqua calda perchè già conoscevo MLOL (Media Library On line). Non avevo prestato attenzione ai contenuti audio e in particolar modo non avevo visto che nel circuito della mia Biblioteca si possono prendere in prestito quasi 3000 titoli. Ho a disposizione due prestiti al mese per tessera. Tenuto conto che in famiglia abbiamo tutti la tessera della biblioteca, diciamo che posso leggere/ ascoltare molti libri.
Ma non solo, MLOL mette a disposizione anche un catalogo OPEN. Contenuti digitali di qualunque tipo liberamente consultabili. Mi sento come una bambina Il giorno di Natale
-
Il “Semplice esistere”
Leggi ora
Ho posato la mano su un tronco. L’ho fatto con timore, come se, a conseguenza del mio agire, potesse succedere sia a lui che a me qualcosa di spiacevole. Con le dita incerte, ho saggiato la temperatura e la consistenza della corteccia.
Con mia grande sorpresa non ho percepito sotto i polpastrelli un senso di fastidio perchè non vi era traccia di umidità. Ho fatto una carezza al muschio che ricopriva parte del tronco.
E così è sorto il desiderio di abbracciare questo gigante così da aumentare la superficie di contatto tra di noi. Nessuna differenza di temperatura. I nostri corpi diversi nella loro natura ma uniti in un abbraccio.
Per la prima volta, ho percepito, un modo nuovo di sentire gratitudine.
Il compito che questa pianta svolge, lo fa in modo eccelso, senza chiedere nulla in cambio.
Osservarla con attenzione, toccarla apre l’anima alla meraviglia del semplice esistere.
-
Non sono sola!
Leggi ora
La Musica e le parole sono la compagnia perfetta delle mie uscite solitarie con il cane. Non sono un desiderio ma una necessità di soddisfare i bisogni essenziali del quadrupede.
La mattina e il pomeriggio, vaghiamo compiendo giri solitamente noti, lasciando tracce invisibili del nostro passaggio.
Questa mattina abbiamo allungato il nostro girare e ci siamo spinte quasi fino alla ferramenta, luogo ambito in quanto dispensatore di ottimi biscotti a forma di osso.
Non siamo arrivate così lontano perchè con le ginocchia ho spinto delicatamente Peach verso una diversa destinazione, così che il giro si potesse concludere nel più breve tempo possibile.
Nel nostro navigare in un mare di sporcizia e incuria tipico del quartiere in cui vivo, intercetto con lo sguardo il lento planare di una piccola piuma, il cui bianco, per la sua purezza, ricorda una qualsiasi pubblicità che invita ad acquistare quei prodotti che promettono di rendere i capi luminosi morbidi e candidi.
La suddetta piuma è planata fino a posarsi a terra sul marciapiede alle mie spalle e la meraviglia che portava con sè, si è persa nel mare grigio del cemento cittadino.
Rivolgo lo sguardo al cielo in cerca del propietario di tale piccola carezza ma gli occhi osservano solo altro grigio.
Non voglio dimenticare questo incontro. La mente, di solito così razionale, per un momento ha creduto nella presenza di un custode.
-
Un poco di bellezza, tanto basta!
Leggi ora
Quando esco in passeggiata con Peach, mi ritrovo spesso sulla strada che porta verso un luogo a me caro, la biblioteca di quartiere . In questo luogo è iniziato quasi per caso il mio percorso di rinascita: bruciata come una fenice la ragazzina che sono stata è risorta, dalle ceneri della depressione post partum, la donna.
Come d’abitudine, entro nel recinto che confina con la strada e salgo i pochi gradini che mi separano dall’ingresso del centro. Qui posso riconsegnare o ritirare uno dei tanti titoli che prendo in consultazione, quelli che suscitano il mio interesse diventando automaticamente soggetto di ricerca e approfondimento finché la curiosità in modo naturale si esaurisce o muta forma.
In questo crovevia l’umano incontra se stesso dentro alla parola impressa su carta, dando vita a una forma rara di bellezza. Qualcosa di prezioso da conservare con cura,
Fuori, la memoria che metteva l’uomo al centro, è stata quasi del tutto cancellata.
L’area dove prima risiedeva un’antica fabbrica abbandonata si è trasformata in dormitorio di lusso con centinaia di appartamenti che creano linee e contorni nello spazio prospettico. L’occhio scorre verticalmente fino al cielo, lungo le pareti squadrate senza avere paura di perdersi.
Tutto ordinato secondo un programma prestabilito attraverso un alternarsi di bianco , grigio e trasparenze che hanno l’obbiettivo di alleggerire la visione prospettica dell’insieme.Alquanto deludente per chi ama gli spazi aperti immersi nella natura. o i colori vivaci che si incontrano nel nord europa o nelle isole di Murano e Burano.
Qui sembra che ci siamo dimenticati che vivere è gioia. A difendere questa memoria quasi perduta, resta la biblioteca e solo una piccola porzione di cielo libero con le sue sfumature di rosa.
Un poco di bellezza, tanto basta all’occhio per illuminarsi e al cuore per vibrare di una rinnovata intensità.
-
Cinque batuffoli grigi
Leggi ora
Quella di oggi è una mattina grigia e umida. Esco di casa preparata per un clima ben più rigido di quello che mi accoglie appena la vetrata dell’ingresso si chiude alle mie spalle.
Cappello, guanti e sciarpa, un paio di stivali da neve comodissimi per camminare in mezzo a terreni fangosi e un paio di auricolari old style completano il mio outfit.
Peach, una volta salite le scale, sceglie se andare a sinistra o a destra. Oggi va verso la portineria direzione giardinetti. Dopo aver percorso un breve tratto sul marciapiede entriamo in questo rettangolo di verde che collega due strade parallele. Anche lì sceglie di prendere il sentiero virando a destra verso la fontanella e poi dritti fino in fondo.
Nella monotonia di una mattina dove l’inverno sembra aver deciso di prendersi una pausa, il mio sguardo viene catturato da un movimento sul prato al di là della recinzione.
Un guizzo, un saltello e poi d’un tratto una battuta d’arresto. Ne conto prima 3. Piccole statuine ora immobili in attesa di capire se l’attenzione che gli sto dedicando può diventare un pericolo. Qualche attimo e altri due soffici batuffoli grigi ciascuno con 4 piccole zampette e una coda lunga si aggiungono ai compagni di gioco. I primi stanno già percorrendo la scalata lungo il tronco nudo di una pianta di cui non conosco il nome.
Il mio volto si apre in un sorriso e la tenerezza dello sguardo si rivolge alla mia vecchietta che non si è accorta di nulla e che continua imperterrita a snasare il terreno che la circonda. Un ultima occhiata, e sono già sul ramo in alto.
Scelgo la musica, le parole le lascio per oggi pomeriggio.
Con Mozart nelle orecchie proseguiamo la nostra passeggiata. Le auto sfrecciano da una parte e rallentano per il semaforo dall’altra, mentre accenno una passeggiata ballerina in mezzo alle foglie di platano.